Isola Bella e Isola Madre, il giardino all’italiana e il giardino botanico
Pubblicato il: 10/08/2009

Italia – Piemonte – Provincia di Verbano-Cusio-Ossola


All'Isola Bella si può ammirare il giardino barocco all'italiana, uno degli esempi più celebri e meglio conservati in Europa. Al giardino, noto in tutto il mondo, è stato da poco conferito il riconoscimento di "Più bel giardino d'Italia". La sua costruzione inizia intorno al 1630 quando un conte Borromeo decise di trasformare uno scoglio affiorante dal Lago in un luogo di delizie. Per completare l'opera sono occorsi quasi 400 anni, durante i quali sono state qui traghettate pietre da costruzione, statue, fontane, piante da ogni angolo del mondo e la terra su cui farle crescere. Il clima lacustre ha permesso la crescita di una vegetazione ricca di varietà e specie che qui hanno trovato il loro habitat: azalee e rododendri, spalliere di rose, pompelmi e arance amare, oltre a essenze rare, ormai secolari. Orchidee, piante carnivore, collezioni di piante tropicali trovano rifugio nelle serre realizzate nell'Ottocento, mete anch'esse di visita. Il giardino sorge dall'acqua come una piramide tronca culminante nella grande statua del Liocorno cavalcato da Amore. Articolato in dieci terrazze digradanti, è abbellito da vasche, fontane, prospettive architettoniche e una moltitudine di statue risalenti alla seconda metà del Seicento rappresentanti personificazioni di fiumi, stagioni e venti. Nell'insieme dà l'idea di un meraviglioso, fantastico vascello di marmo e di fiori che solca le tranquille acque del Lago.
L'Isola Madre con le sue piante rare e i fiori di inebriante bellezza è un'oasi dove riscoprire il legame indissolubile dell'uomo con la natura. In questo giardino dell'Eden si alternano le fioriture di camelie, glicini, fior di loto, azalee… che non rappresentano solo un piacere per gli occhi, ma anche una fonte preziosa di benessere. Sull'isola Madre si ha l'impressione di essere immuni dal tempo, di trovarsi finalmente in un luogo da sempre sognato che, come scrisse Calvino, "affaccia le sue terrazze sul lago della nostra mente". Appartiene alla famiglia Borromeo dal 1500. I circa 8 ettari di superficie hanno vissuto notevoli trasformazioni: inizialmente frutteto, successivamente uliveto, agrumeto sino all'attuale Parco Botanico all'Inglese realizzato ai primi dell'Ottocento. Le diverse parti del giardino sono contrassegnate da una toponomastica che aiuta il visitatore nel percorso: il Viale Africa, il Piano delle Camelie, il Prato dei Gobbi (dove si trovano esemplari superbi di Taxodium Distichum), il Prato dei Generyum, il Piazzale dei Pappagalli, la Loggia del Cashmire, il Piazzale della Cappelle e il Viale delle Palme. In quello che Gustave Flaubert ha definito "un paradiso terrestre" si aggirano multicolori pavoni, pappagalli e fagiani.
Info:
www.borromeoturismo.it

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