![]() |
Una delle più piccole Denominazioni di Origine Controllata italiane Pubblicato il: 04/09/2009 |
CiboVino: Tullum Doc |
Una buona notizia per l'Abruzzo viene proprio dal vino. Presentata a Pescara con tre testimonial Abruzzesi doc, i giornalisti Alda D'Eusanio, Giulio Borrelli e Adua Villa, Tullum ne è la dimostrazione. Sarà una delle più piccole Denominazioni di Origine Controllata italiane, perché da disciplinare insiste esclusivamente sul comune di Tollo, in provincia di Chieti, 4.200 abitanti quasi tutti viticoltori. Sarà anche il simbolo della rinascita di un territorio e un segno di speranza per tutte le aziende abruzzesi colpite dal terremoto. Tollo, infatti, fu rasa al suolo durante la Seconda Guerra Mondiale, ma proprio grazie alla viticoltura ha saputo ricostruire l'identità inaugurando ora un nuovo percorso per l'enologia regionale, che per 40 anni ha comunicato quasi esclusivamente Trebbiano d'Abruzzo e Montepulciano d'Abruzzo. Ed è strano pensare che una regione così ricca, con un ambiente tanto vario, abbia finora tre sole Doc e una Docg, mentre la Toscana, ad esempio, ne ha ben 16. Con il progetto Tullum i promotori sperano di aprire un nuovo percorso che esalti la vocazione delle singole aree, i vitigni autoctoni, le specificità pur rafforzando la promozione e la tutela delle Doc storiche. I vini Tullum sono prodotti esclusivamente con uve della cittadina di Tollo e le singole tipologie dovranno provenire dalle specifiche zone del mappale. Quest'ultima è una scelta molto rigorosa, frutto di un lungo studio, che non solo individua i confini della Doc, ma anche i fogli mappali dove è autorizzato l'uno o l'altro vitigno. Proprio le varietà sono una novità perché per la prima volta Tullum rende Doc gli autoctoni Pecorino e Passerina. Le regole di produzione saranno rigorose. La resa per ettaro sarà molto bassa, il Pecorino e la Passerina non potranno produrre più di 90 q per ha. La densità di impianto sarà di almeno 3.300 ceppi per ha. Sono esclusi i vigneti di fondovalle al di sotto degli 80 m slm. La vinificazione potrà essere effettuata esclusivamente in zona. Tullum si rivolge al consumatore attento alla qualità, alla sostenibilità, alla salubrità e all'eticità del vino. «Abbiamo studiato questa Doc perché siano vini da ricordare. -afferma Andrea Di Fabio, direttore commerciale di Feudo Antico, società che commercializzerà Tullum-. Siamo partiti dallo studio dei suoli, del microclima, dei portainnesti, definendo poi i singoli fogli mappali, dove concentrare la produzione dei specifici vitigni». La potenzialità della Doc a regime è di 300 ha. La produzione per il primo anno si attesta sulle 66mila bottiglie delle tipologie Tullum Doc Bianco, Tullum Doc Passerina, Tullum Doc Pecorino, mentre per il Tullum Superiore ed il Tullum Rosso dovrà attendere il 2010. Originale il packaging, al quale hanno lavorato due importanti società: lo Studio Doni & Associati di Firenze e Sinergia ADV. |
Copyright © Luoghidelmondo.info - Tutti i diritti sono riservati. Riproduzione vietata. |