Il business del turismo è sostenibile
Pubblicato il: 19/10/2009

Fatti&Personaggi: TTG Incontri


Dopo i workshop di Simon Anholt e Walter Giorgio Scott, TTG Incontri (Rimini, 16/18 ottobre) ha ospitato l'incontro sul tema: "Eco sostenibili o eco-opportunisti? Quanto costa e quanto rende essere oggi un'aziende eticamente corretta". Alla domanda hanno dato una risposta Silvia Hendriks, responsabile di Travelife, Enrico Ducrot, amministratore delegato di Viaggi dell'Elefante e Alberto Corti direttore Federviaggio-Federturismo. Un incontro preceduto dalla partnership tra Viaggi dell'Elefante e Travelife, siglata venerdì nei corridoi della Fiera di Rimini.
Il seminario si è aperto con l'intervento di Silvia Hendriks; Travelife è un'organizzazione di riferimento per le pratiche di sostenibilità nell'industria turistica: fondata nel 2003, riunisce oggi 450 operatori e aziende di tutta Europa. Travelife opera con azioni di formazione, certificazione e comunicazione in materia di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale, "perché l'industria del turismo deve essere sostenibile per conservare e migliorare la qualità del business". «Nel corso degli anni -ha dichiarato Silvia Hendriks- sono nate numerose green label, dando origine a confusione e a una comunicazione non corretta. Travelife nasce per colmare il gap di trasparenza tra operatori e consumatori». Silvia Hendriks ha sottolineato come l'assenza di politiche sostenibili si rifletta in maniera evidente sul business degli operatori turistici: «I consumatori valutano sempre di più le conseguenze etiche e sociali di ciò che acquistano, i viaggi e il turismo non sfuggono a questa regola».
Il punto di vista degli operatori è stato presentato da Enrico Ducrot, amministratore delegato di Viaggi dell'Elefante, primo operatore italiano entrato a far parte di Travelife. Il contributo di Viaggi dell'Elefante alla discussione prende spunto dal modello di business adottato dall'operatore a partire dal 2001, con proposte all'insegna dell'eco-sostenibilità come Eco-Luxury e Paesaggio Culturale Italiano, «progetti di elevato livello qualitativo che permettono di coniugare marginalità, tutela del territorio e relazione con le comunità» afferma Ducrot.
Il seminario si è concluso con la presentazione dei risultato della ricerca di Federviaggi-Federturismo sulle aspettative, i benefici e i costi delle certificazioni ambientali (ISO14001, Emas e Ecolabel) per le PMI del turismo. Riduzione dei costi, degli sprechi e un miglioramento sostanziale dell'immagine verso gli intermediari sono le motivazioni che spingono le imprese a ottenere certificazioni di qualità. Sono presenti tuttavia costi per investimenti operativi che spesso frenano l'accesso delle aziende, a fronte di benefici come la riduzione dei costi energetici e l'aumento della raccolta differenziata. «Questi processi portano al raggiungimento di obiettivi importanti per le aziende: miglioramento della reputazione, maggiore soddisfazione dei clienti, più facile accesso ai finanziamenti pubblici e una migliore relazione con le istituzioni» ha concluso Corti, direttore Federviaggio-Federturismo.

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