Grappa, un valore italiano, un bere moderno
Pubblicato il: 02/11/2009

Fatti&Personaggi: Accademia della Grappa e delle Acquaviti


Non un prodotto che guarda al passato, ma un bere moderno, frutto di ricerca, da "bere col naso", da degustare, ma anche da leggere in un vero e proprio trattato, libro rivolto a tutti, dai professionisti del settore agli appassionati. E' questo il messaggio presentato dall'Accademia della Grappa e delle Acquaviti alla giornata "Grappa: l'Accademia innova lo spirito italiano", tenutasi a Roma. In questa occasione le aziende socie Carpenè Malvolti, Distillerie del Doge - Alinovi, Distillerie Francoli, Frattina - F.lli Averna, Roberto Castagner Acquaviti, Segnana - F.lli Lunelli hanno per la prima volta presentato "Grappa: Trattato moderno delle grappe e delle acquaviti", volume edito da Bibenda, prima opera dedicata interamente alla grappa, dalla sua storia all'evoluzione, dal marketing alla ricerca, fino ai suggerimenti di servizio e agli abbinamenti. Uno dei momenti più apprezzati è stato l'angolo dedicato alla prova dell'etilometro, dove i sommelier Ais hanno dimostrato come 30 gr di grappa contengano meno alcool di una lattina di birra e, quindi, siano compatibili con un consumo moderato e con la guida sicura.
Durante la giornata "Grappa: l'Accademia innova lo spirito italiano" i soci fondatori hanno toccato i principali elementi distintivi del prodotto. Si è anzitutto sottolineato come essa sia il simbolo di un'identità tutta italiana. "Il mondo della grappa è fatto di aziende mediamente piccole, che custodiscono un patrimonio di sapere. Le dimensioni ridotte fanno sì che solo attraverso il dialogo e l'unione sia possibile affrontare il mercato in modo incisivo. Per questo è nata l'Accademia della Grappa e delle Acquaviti" ha affermato il Presidente Roberto Castagner "Grazie ad una continua evoluzione la grappa è un prodotto sempre più moderno e vicino al mondo del vino. Per questo abbiamo voluto investire in ricerca, avviando il piano sulla grappa varietale, il più importante progetto sul prodotto mai finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole."
E se da un lato la qualità del prodotto ha un ruolo fondamentale, dall'altro bisogna anche saperlo proporre non solo sul mercato nazionale, ma anche su quello estero. L'export, infatti, è ancora molto marginale. Dei 30 milioni di bottiglie prodotte solo il 10% viene esportato. Di questa quota il 60% è rappresentato dalla Germania, seguita dalla Svizzera, ma in molti paesi la grappa è ancora considerata un prodotto di bassa qualità. Fare sistema e fare cultura saranno le vie per permettere alla grappa di divenire un prodotto di successo internazionale.

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