Con "Da Venezia a Istanbul, Fausto ed Elisa Zonaro, due artisti veneti alla corte del Sultano" il Comune di Monselice (Padova) si appresta ad ospitare una importantissima mostra legata alla storia inedita e avvolgente di Fausto Zonaro, pittore impressionista, e di sua moglie Elisa Pante, prima fotografa d'Europa. Zonaro, nato nel 1854 a Masi, nella Bassa Padovana, poco conosciuto dal grande pubblico italiano, è invece noto a Istanbul, dove visse per anni divenendo il pittore alla corte del sultano. In Turchia realizzò una vastissima produzione di opere d'arte presenti nei musei e nelle pinacoteche.
La mostra in programma a Monselice metterà nella dovuta luce un talento e una modernità mai sufficientemente analizzate del grande pittore impressionista e di sua moglie. Gli ingredienti sono molti e di primario interesse: dall'ascesa del realismo italiano alla scoperta delle novità francesi, da un utilizzo della fotografia in senso compositivo e commerciale di grande intelligenza a una sapienza pittorica degna dei più grandi autori di quella stagione. Zonaro inizia la sua produzione pittorica a Venezia, da sempre vetrina per le vedute-souvenir. Poi i continui spostamenti tra Venezia, Padova, Torino, Roma, Napoli e Milano, in un contatto con l'arte realista sempre più serrato e proficuo, che ebbe il suo esito forse più alto nella celebre opera partenopea "il banditore", divenuto in breve tempo un vero e proprio classico nascente della pittura di vita quotidiana. Nel 1891 il grande salto, deciso insieme alla compagna Elisa Pante sulla scorta della lettura di "Costantinopoli" di Edmondo de Amicis, e l'approdo in Turchia, che verrà in mostra documentato anche per quanto riguarda le traversate in nave, durante le quali il pittore si divertiva a realizzare rapidi schizzi dei compagni di viaggio o della ciurma, con esiti efficacissimi. Fu proprio a Istanbul che Zonaro visse il periodo più florido della sua carriera fino a diventare nel 1896 pittore di corte del sultano Abdulhamid ll, per il quale realizzerà centinaia di opere. Ma forse è nelle vedute "libere" del Bosforo e del Corno d'Oro, animate di luce e brulicanti di vita, che Zonaro esprime al meglio le proprie capacità: negli innumerevoli paesaggi si muove nella scia di una tradizione di altissimo lignaggio, da Gérome a Delacroix a Monet, ben lontana dal topos dell'orientalista "da Salon", leccato e laccato, con cui spesso è stato sbrigativamente liquidato al ritorno in patria dopo la rivoluzione turca. Gli ultimi anni trascorsi in Italia, nella ricca e brillante San Remo (dove morì nel 1929) sono contraddistinti da una sostanziale coerenza pittorica, intrisa di venature impressioniste, colorismo veneziano e realismo napoletano, memorie di una stagione che lo aveva portato ai vertici della celebrità, armato del solo talento suo e della compagna Elisa Pante. Una sezione dedicata anche a lei, bellunese, maestra con la vena di artista e viaggiatrice con una forte attrazione al nuovo mondo della fotografia. Intraprendente, per una donna a quell'epoca, sino all'inverosimile, fu a lei che si deve l'introduzione del marito alla corte del sultano. Una novantina le opere esposte. Sotto l'alto Patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana e del Presidente dell'Assemblea Turca, ricordando che il 2010 Istanbul è stata eletta città internazionale della Cultura, la città di Monselice si appresta ad avviare una importante stagione culturale. Info: cultura@comune.monselice.padova.it
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