Il vino può essere un alleato e un non-nemico dell'ambiente? Sì. All'edizione 2010 del Vinitaly si parlerà anche delle politiche ambientali che possono essere messe in atto dalle cantine del Bel Paese. Non si butta via niente e si fa tutto in "casa", proprio come una volta, lungo una via colorata di verde che permette di abbattere i costi e contrastare la crisi. E' questa la filosofia della cantina "environmental friendly", luogo in cui si uniscono tradizione ed innovazione all'insegna della sostenibilità ambientale, e dove le parole chiave sono due: risparmio da una parte e autoproduzione dall'altra.
L'ecosostenibilità è «il tema più forte con il quale, nei prossimi anni, tutti i settori produttivi si dovranno confrontare» afferma Giacomo Mojoli, docente della Facoltà del Design del Politecnico di Milano. In particolare l'ecosostenibilità in cantina, sarà un tema al centro di Vinitaly 2010. E nel mondo dell'enologia si moltiplicano gli esempi capaci di rispondere alla logica "green". Sempre di più, dal campo alla cantina, il vino diventa un alleato dell'ambiente e della sostenibilità.
Se più in generale, la sostenibilità non ha solo una valenza di carattere di rispetto ambientale, ma di lungimiranza, l'ecosostenibilità può offrire anche grandi opportunità di sviluppo per tutta l'agricoltura e, nello specifico, aggiungere potenzialità nella produzione vitivinicola. Secondo Giacomo Mojoli «stiamo andando oltre a quella che fino a poco tempo fa poteva essere una questione di élite, oltre il biodinamico e il biologico, perché l'ecosostenibilità è un tema che attraverserà tutta la produzione, una sfida non solo per le piccole realtà, ma per tutti, dal punto di vista delle scelte agronomiche, ma soprattutto di una visione complessiva di tutte le fasi produttive».
Come nel caso delle cantine "environmental friendly", che non si basano più solo sulla vitivinicoltura biologica e biodinamica, che per la difesa ed il nutrimento delle piante ammettono solo sostanze che si trovano in natura o che l'uomo può ottenere con processi semplici, ma si impegnano anche per la riqualificazione del territorio in cui operano, con pratiche che vanno, ad esempio, dall'inerbimento per salvaguardare i terreni dall'erosione al recupero dei terrazzamenti contro le frane.
Tra le regole da seguire per le cantine ecosostenibili c'è anche la riduzione dei consumi idrici e del fabbisogno di acqua delle viti, con l'irrigazione dei vigneti localizzata o attraverso sistemi di raccolta e conservazione delle acque, insieme all'utilizzo, quanto più possibile, delle energie rinnovabili, grazie all'abbondante disponibilità di risorse naturali nelle campagne, quali il sole e le biomasse (gli ammassi di materiale organico generato dai vigneti). Non per ultima, la riduzione delle emissioni e dell'inquinamento, dell'aria e dell'acqua, attraverso la manutenzione degli impianti e l'impiego di impianti di depurazione, e dell'ambiente in generale, con la raccolta differenziata.
E sono molte le strategie che le cantine hanno già iniziato a mettere in atto all'insegna del rispetto ambientale: dalle bottiglie in vetro più leggere, che pur conservando forme e dimensioni classiche sono caratterizzate da una migliore distribuzione del vetro, che permette di ottenere una riduzione del peso e quindi un minore impatto ambientale, insieme al fatto che il vetro è riciclabile al 100%, alle etichette in carta riciclata, rispettose dell'ambiente per natura e capaci di aggiungere un tocco originale e creativo alle bottiglie, rispondendo alle esigenze degli eno-appassionati, sempre più attenti alle pratiche ecosostenibili, fino al bioetanolo, componente per benzine, prodotto mediante un processo di fermentazione delle biomasse, che contribuisce al contenimento dell'inquinamento ambientale.
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