Slow Wine, la nuova guida ai vini
Pubblicato il: 12/04/2010

Fatti&Personaggi: Slow Food


Slow Wine, la nuova guida ai vini italiani di Slow Food che uscirà in ottobre, è stata presentata in anteprima nazionale al Vinitaly. All'appuntamento sono stati svelati titolo, copertina, filosofia e collaboratori. Ha aperto la serie di interventi Roberto Burdese, presidente Slow Food Italia: «L'enologia è sempre presente nel pensiero e nelle iniziative Slow Food. Voglio perciò sottolineare che questa pubblicazione è solo una parte del nostro impegno dedicato alla vitivinicoltura. Abbiamo infatti altre iniziative editoriali, i Master of Food, il sito slowine.it, ripartiranno i Presìdi del vino, il vino è protagonista in tutti gli eventi dell'associazione».

Marco Bolasco, direttore Slow Food Editore: «Slow Wine è anche il frutto del notevole sforzo e lavoro della nostra casa editrice, con l'impiego di risorse e intelligenze nuove e un partner importante come Giunti. A riprova di questo voglio annunciare che ci saranno le edizioni in inglese e tedesco, il formato elettronico e le relative applicazioni per smartphone, e il libro avrà grafica e linguaggio innovativi. Slow Wine uscirà con una presentazione ufficiale il 20 ottobre, degna anteprima del Salone Internazionale del Gusto (21/25 ottobre, Torino)».

Sono quindi intervenuti i curatori della guida. Giancarlo Gariglio: «Secondo noi bisogna spostare l'attenzione dal mero bicchiere a tutto ciò che sta dietro, a partire dalle cantine, per avere una valutazione completa, precisa e affidabile. Slow Wine scaturisce da questo nuovo approccio, grazie al quale il vino è diventato veicolo per descrivere il territorio. Infatti la vera svolta che c'è dietro alla guida sono le 2mila visite in cantina con più di 150 collaboratori coinvolti. «Abbiamo voluto mettere in campo una diversa metodologia di valutazione» continua Gariglio «che si basa su 3 parametri: rapporto qualità prezzo, eccellenza del prodotto e vicinanza alla filosofia Slow Food nelle pratiche dell'azienda. E con i 3 parametri valuteremo anche le cantine. Non utilizzeremo però punteggi, ma giudizi.».

L'altro curatore, Fabio Giavedoni: «Abbiamo organizzato incontri su tutto il territorio italiano per definire il format dei giudizi. Slow Wine si basa sulle visite in cantina per un rapporto diretto con i produttori. Ma non si sono abbandonate pratiche assodate. Successivamente infatti si passerà alla fase dell'assaggio, che si svolgerà in maniera tradizionale (alla cieca). Novità e continuità accompagnano così il giudizio. Nelle schede ci saranno inoltre "carte d'identità" delle cantine con le informazioni che i vignaioli ci hanno fornito una sorta di autocertificazione, ma con la garanzia del rapporto che abbiamo instaurato con loro. Oltre ai 150 collaboratori, al panel di valutazione si è aggiunto un team di "ospiti" italiani ed esteri, costituito da giornalisti, grandi appassionati, enotecari, blogger e importanti sommelier».

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