Veneto: primatista italiano di export enologico
Pubblicato il: 07/04/2011

AgendaEventi: Vinitaly - Verona > 7/11 aprile 2011


Non c'è al mondo un territorio dove il vino abbia radici tanto estese, identitarie, variegate e antiche come il Veneto, del quale la vite e il vino sono state coprotagoniste della storia, della cultura, del paesaggio, dell'economia, dell'ospitalità e delle tradizioni gastronomiche. Quest'anima enologica profondamente radicata, che esprime qualità in quantità e anche in tutte le possibili varietà, sarà ancora una volta protagonista al 45° Vinitaly, Salone Internazionale del vino e dei distillati (7/11 aprile, Veronafiere).

«I vini veneti sono oggi uno straordinario ed eccellente biglietto da visita del territorio regionale, dove se ne producono oltre otto milioni di ettolitri l'anno, dei quali 3,25 milioni a Denominazione -ha sottolineato l'assessore regionale all'Agricoltura, Franco Manzato- con le tre più grandi Denominazioni italiane da vitigni autoctoni. Di tale quantità, infatti, 1.595.326 hl riguardano Doc e Docg Prosecco (solo la produzione veneta cui si aggiunge quella del Friuli Venezia Giulia); 553.552 hl i vini della Valpolicella nelle loro varie tipologie Doc e Docg; 448.043 hl il Soave nelle varie tipologie Doc e Docg. Il tutto si riassume in una piramide che vede alla vetta 11 vini a Docg e 27 Doc, per la gran parte da vitigni autoctoni e originari (oltre l'80 per cento del totale) e anche da tecniche autoctone, come l'appassimento delle uve su graticci, ad esempio per ottenere un vino maestoso come l'Amarone o il Malanotte del Piave. Solo il Veneto, inoltre, produce una varietà completa capace di ogni abbinamento: vini bianchi giovani o di grande temperamento; vini rossi beverini o da lungo invecchiamento, vini rosati, vini spumanti metodo tradizionale o charmat, vini frizzanti, vini dolci, vini passiti. Tutti si bevono perché buoni, ed hanno anche un conveniente rapporto prezzo/qualità».

Chi li degusta, sorseggia la storia, respira il territorio, la tipicità assoluta e inimitabile. E quest'anno, per la prima volta, faranno la loro comparsa i vini della Doc Venezia, oltre ai nuovi Docg Lison e Ford d'Arancio dei Colli Euganei. E poi ci sarà ampio spazio per la grappa, distillato che completa la filiera enologica regionale. «Realtà come il Soave e il Recioto di Soave, che è stata la prima Docg del Veneto, sanno ben esprimere l'identità territoriale, culturale e produttiva tipiche della nostra regione», ha ribadito Manzato. Con oltre 50 milioni di bottiglie di produzione annua, questi vini muovono una mole media di circa 200 milioni di euro. Sono cifre che evidenziano un prodotto selezionato con cura, conosciuto in Italia e all'estero ed apprezzato in entrambi i mercati.

Le aziende venete saranno concentrate, come di consueto, prevalentemente nei Padiglioni 4 e 5 del Vinitaly; quasi al centro del Padiglione 4, situato nei pressi dell'ingresso principale della Fiera, la Regione sarà presente direttamente con un proprio stand, negli Spazi E4 D4, dove saranno ospitati numerosi eventi e le degustazioni guidate organizzate dall'Unione Consorzi Vini veneti a Doc.

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