Paesaggi
I paesaggi sono pronti.
Portano gioia e felicità
a ogni persona che passa di là.
I paesaggi sono unici
nella loro verità. Melody Aurora Sara
(9 anni)
Da questa estate la Ciclabile della Valle Isarco (101,7
km in totale, con la possibilità di proseguire poi per la valle dell'Adige fino
a Venezia) è percorribile in completa sicurezza, senza promiscuità con la
strada statale. La Route 99, che prende il nome dai 99 km del fiume Isarco dal
Brennero a Bolzano, è quasi completamente separata dalle strade per le auto e
si snoda nel verde, tra masi, borghi, musei, trattorie tipiche, chiese e cappelle,
in leggera e costante discesa. I più allenati possono percorrerla in una giornata,
ma si possono fare anche tappe intermedie per poi tornare al punto di partenza
con il treno, adeguato al trasporto bici.
In Valle Isarco è nata anche una nuova associazione,
'Eisackbike', che raggruppa alberghi con particolari servizi per i ciclisti, ma
anche negozi e noleggi, impianti di risalita, rifugi e ristoranti, per offrire
una proposta di vacanza cicloturistica a 360 gradi, dal pernottamento alle
escursioni guidate (pacchetti e gite da scegliere sul sito), alla consulenza
professionale di negozi e noleggi per bici, fino al servizio riparazioni. Senza
dimenticare che ristoranti e rifugi serviranno piatti adatti ai ciclisti che
potranno posteggiare la bici in tutta sicurezza.
Non solo: nel tratto centrale della Ciclabile fra
Vipiteno, Bressanone e Chiusa è stato individuato anche un ideale percorso
tematico detto la 'Ciclabile Culturale della Valle Isarco', alla quale è
dedicata una nuova cartina del Consorzio Turistico Valle Isarco con spunti e
notizie utili (orari di apertura dei musei, orari dei treni con trasporto
bici...). Da vedere lungo il tragitto, per esempio, Castel Wolfsthurn a
Mareta/Val Ridanna (Racines); a nord di Bressanone l'Abbazia di Novacella, il
più grande convento del Tirolo, con il Convento dei frati agostiniani, la chiesa
di stile tardo-barocco, il chiostro gotico e la storica pinacoteca. O ancora si
può fare una digressione per percorrere a piedi il sentiero che da Chiusa porta
al punto panoramico, conosciuto come la Pietra di Dürer, sul pendio del Monte
Tschan. Da qui infatti il giovane Albrecht Dürer nel 1494 ritrasse proprio la
sottostante cittadina di Chiusa. Lasciata Chiusa si prosegue verso Ponte
Gardena, sotto Castel Trostburg/Castel Forte, e Colma. Mancano solo pochi
chilometri fino all'arrivo a Bolzano, sotto le pendici del Renon tra i vigneti
del Santa Maddalena.
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