Villa Reale di Monza ospiterà, dal 24 al 26 settembre, il
primo Forum mondiale dell'Unesco, dedicato all'industria culturale. La
Lombardia, per tre giorni, sarà la "capitale" mondiale della cultura. L'evento,
di straordinaria importanza per la Regione e per l'intero Paese, è stato
presentato lo scorso 9 settembre, nella sede della Regione Lombardia, dal
presidente Roberto Formigoni, dall'assessore alle Culture, Identità e
Autonomie, Massimo Zanello, dal vicedirettore generale della Cultura
dell'Unesco, Françoise Rivière, e dal sindaco di Monza, Marco Mariani. E, non a
caso, da due ministri: degli Esteri, Franco Frattini, e dei Beni culturali,
Sandro Bondi, in collegamento audio-video da Roma dove sono stati trattenuti
dalla convocazione del Consiglio dei ministri. Il summit dell'Organizzazione
delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura sarà dedicato in
particolare all'industria culturale, all'artigianato di qualità, al design e
alla moda.
«Oltre a diverse personalità di spicco del mondo industriale
ed economico -ha spiegato Formigoni- arriveranno i delegati dei 192 Paesi
aderenti all'Unesco. Ci fa dunque molto piacere che Monza e la Lombardia siano
riconosciute capitali internazionali della cultura e dell'industria culturale.
Siamo altrettanto soddisfatti di aver vinto la sfida con altre importanti città
europee grazie al lavoro di squadra che abbiamo portato avanti».
«Non è assolutamente un caso che un appuntamento di tale
portata si svolga a Monza e in Lombardia -ha sottolineato Zanello-. Da noi ci
sono 397 musei, 2.153 biblioteche, 356 teatri e circa 100mila edifici di
interesse storico-artistico. Va anche ricordato che nessun'altra città d'Europa
può vantare il nostro stesso numero di siti riconosciuti patrimonio
dall'Unesco. Ai Graffiti Camuni, ai Sacri Monti, al villaggio-operaio di Crespi
d'Adda, alla Ferrovia del Bernina e a Santa Maria delle Grazie si è aggiunto
anche il riconoscimento, nel 2008, di Mantova/Sabbioneta».
Tre giorni di appuntamenti di grandissimo livello, dunque,
per riflettere sul ruolo della cultura per lo sviluppo della società e dunque
per l'uscita dalla crisi mondiale. «Il grande interesse del Forum - ha fatto
notare Formigoni - sta proprio nella modalità con cui si intende affrontare la
questione della cultura: un tema che non interessa soltanto addetti ai lavori,
ma vede coinvolti imprese, operatori e mondo del volontariato. Un fenomeno
dunque diffuso e che merita il giusto riconoscimento, in quanto concorre a
creare valore e identità, elementi funzionali anche allo sviluppo dei popoli».
Entusiasti della scelta fatta dall'Unesco anche i ministri
Bondi e Frattini, che hanno a loro volta sottolineato l'importanza del gioco di
squadra portato avanti con Regione Lombardia e Comune di Monza. «Creatività,
innovazione ed eccellenza -ha detto Frattini- sono parole che ci piacciono
particolarmente. La cultura forgia l'identità dei popoli e stimola creatività e
innovazione, che sono volano per lo sviluppo». Il ministro degli Esteri ha
anche ricordato che «la promozione dell'industria culturale è tra i motivi
della presidenza italiana del G8». Per questo è fondamentale incentivare il
rapporto con i Paesi emergenti e in via di sviluppo. Bondi ha parlato di
«evento unico nel suo genere che ha ambizione di diventare appuntamento annuale
sui vari problemi dell'industria culturale e sul contributo che la cultura può
dare allo sviluppo economico».
Il sindaco Mariani ha definito "incredibile" l'appuntamento
monzese e ha riconosciuto il grande lavoro svolto da ciascun attore coinvolto.
«Villa Reale - ha detto - è un monumento di fama internazionale che si presta
benissimo ad ospitare un evento che ha un significato che supera lungamente i
confini nazionali». Questo lavoro multilivello, che ha permesso di portare in
Lombardia tale appuntamento, è stato "lodato" anche da, che ha
sottolineato come, nonostante non sia sempre facile e scontato, sia tuttavia
possibile lavorare bene ai diversi livelli istituzionali. Il vicedirettore
generale della Cultura Unesco, madame Rivière, ha, infine, auspicato che «il
simposio possa presto diventare un appuntamento annuale per discutere del ruolo
della cultura e per approfondire il rapporto, stretto, fra artigianato e
lusso». Nella tre giorni ci sarà spazio quindi per interventi incentrati sulle
prospettive dell'artigianato di qualità, sull'uso e la diffusione delle nuove
tecnologie per la trasmissione delle conoscenze, sul protagonismo delle donne e
dei giovani nell'ambito dell'imprenditoria culturale. «Regione Lombardia -
hanno concluso Formigoni e Zanello - storicamente ha sempre dato molto a questo
settore; basti pensare che solo negli ultimi due mesi abbiamo ospitato anche i
congressi mondiali degli operatori museali (Ecsite) e dei bibliotecari (Ifla),
ma questo non sminuisce la soddisfazione che nasce dal veder prendere forma un
progetto che da subito abbiamo ritenuto molto ambizioso». (Fonte: Lombardia
Notizie)
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