Paesaggi
I paesaggi sono pronti.
Portano gioia e felicità
a ogni persona che passa di là.
I paesaggi sono unici
nella loro verità. Melody Aurora Sara
(9 anni)
Dai TourOperator: I Viaggi di Maurizio Levi > Da ottobre 2009 a marzo 2010
Sebbene per dimensioni si tratti di gran lunga della
maggiore (80 per cento del totale), l'Arabia Saudita rappresenta la nazione
meno conosciuta e frequentata di tutta la penisola arabica. Niente da spartire
con Giordania, Egitto, Yemen, Oman e Emirati, gli altri Paesi confinanti che
brulicano invece di visitatori, forse perché le frontiere dell'Arabia sono
state aperte solo di recente, e con notevoli limitazioni, tanto da poter
parlare di una delle ultime mete del turismo internazionale. La terra natale
del profeta Maometto, dell'Islam e delle città sacre di Mecca e Medina è
desertica per ben il 95 per cento della sua superficie, con alcune delle aree
aride più vaste del pianeta, come Al Nafud nel nord, regno dei pastori nomadi
bedù con le loro tende mobili di lana e le mandrie di capre e cammelli (ma
anche con moderni fuoristrada, cellulari e tv satellitari), e il Rub al Khali
nel centro-sud, esteso su metà del Paese, la maggior distesa continua di dune
del mondo, spopolato e da sempre inaccessibile, attraversato per la prima volta
dall'esploratore inglese Thesiger soltanto nel 1950. Ma anche una terra di oasi
verdeggianti (Al-Hofuf è la maggiore del mondo, con 1,5 milioni di palme),
montagne nel sud-ovest alte fino a 3mila metri con le caratteristiche
case-torri di stile yemenita, e spiagge infinite e deserte sul Mar Rosso, come
il promontorio di Ras Ash Sheikh Humayyd nel golfo di Aqaba di fronte alla
penisola del Sinai, di una bellezza mozzafiato. Un Paese con una storia che
parte molto da lontano: possiede quasi 200mila siti di incisioni preistoriche
rupestri, le più vecchie risalenti a 13mila anni or sono, quando l'Arabia era
una savana verde come il Sahara dell'epoca, con una abbondante fauna selvatica,
fiumi e laghi alimentati dalle piogge. Senza parlare delle ricchezze accumulate
in epoca storica dal passaggio della Via dell'Incenso per portare le spezie dal
sud della penisola fino al Mediterraneo, e poi dei grandi astronomi,
matematici, medici, filosofi e letterati prodotti dalla civiltà araba. Tutti
considerano le tombe rupestri di Petra, nel deserto giordano, uno dei siti
storici più suggestivi del Medioriente. Nessuno sa invece che presso Medain
Saleh, in un contesto non meno affascinante, nella necropoli di Hegra ci sono
ben 130 tombe analoghe scavate nella roccia, con ingressi maestosi a forma di
templi decorati da colonne, capitelli e architravi, a cavallo dell'epoca
cristiana dalla stessa popolazione, i Nabatei, in quanto Petra ed Hegra erano i
due maggiori capisaldi della più antica via carovaniera della storia. Fino al
1938 i sauditi vivevano miseramente di pastorizia, datteri e pesca delle perle.
Se nel volgere di mezzo secolo il petrolio, di cui è il maggior produttore con
un quarto delle riserve mondiali, è riuscito a trasformarlo in una delle
nazioni più ricche, con città come Jeddah e Riyadh decisamente avveniristiche e
traboccanti di tecnologia, resta pur sempre un Paese pieno di contraddizioni,
con un presente in perenne bilico tra passato e futuro, le cui radici
continuano però ad affondare nel deserto da cui proviene. Paese dunque
turisticamente assai interessante, ma anche conservatore, maschilista e rigido
custode dell'ortodossia islamica, che impone però al visitatore regole
inderogabili: solo viaggi di gruppo su percorsi prestabiliti, niente campeggio
nel deserto, impossibilità di accesso alle moschee e alle città sacre, divieto
di alcol, droga e pornografia, abbigliamento castigato per gli uomini, mentre
le donne debbono indossare in pubblico una tunica nera, l'abaya, che le ricopre
dalla testa ai piedi. Ma ne vale sicuramente la pena.
IL VIAGGIO.
L'operatore milanese "I Viaggi di Maurizio Levi" è il primo a proporre come novità
un tour di 12 giorni che tocca tutte le più interessanti località dell'Arabia
Saudita. L'itinerario parte da Riyadh, l'avveniristica capitale in mezzo al
deserto, per puntare a sud ai suggestivi monti Asir dove si visiteranno
caratteristici villaggi con le tipiche case-torri dell'architettura yemenita,
il singolare villaggio di Al Habalah raggiungibile solo in funivia in quanto
abbarbicato su una falesia di 300 m, le torri di fango dell'oasi di Najran, una
misconosciuta perla saudita ai confini con lo Yemen, i resti di Al-Ukhadud,
città carovaniera risalente al 600 a.C. e infine Bir Himma, ai bordi
dell'enorme deserto del Rub al Khali, con le sue eloquenti incisioni rupestri.
In volo ci si sposta a nord per compiere l'attraversamento dell'Hisma Valley, caratterizzata
da spettacolari formazioni di roccia come faraglioni, archi e torrioni che
affiorano da dune dall'incredibile colore rosso mattone; si tratta della stessa
formazione geologica del non lontano Wadi Rum giordano, ma assai più vasta e
grandiosa. Superati canyon e
vallate si raggiunge la costa del Mar Rosso, dove baie nascoste, spiagge
incontaminate e mare cristallino invitano ad un bagno, quindi dopo aver
scavalcato le alte montagne dell'Haijaz si ritorna nel deserto fino all'oasi di
El Ula, con un bel palmeto e case di fango, dove si trova la necropoli rupestre
di Dedan, datata tra 6° e 2° secolo a.C. e menzionata nell'Antico Testamento.
Percorrendo un incredibile paesaggio di pinnacoli policromi di roccia
curiosamente erosi in mille forme bizzarre si raggiunge il sito archeologico di
Madain Saleh, con le suggestive tombe rupestri dell'antica Hegra scolpite
all'esterno a forma di tempio e infine Jeddah, la maggior città portuale sul
mar Rosso con quartieri dall'architettura tradizionale, case di corallo e
mercati pieni di vita. Partenze per piccoli gruppi con voli di linea Saudi
Arabian Airlines da Milano da ottobre 2009 a marzo 2010, pernottamenti in hotel
a 3, 4 e 5 stelle con pensione completa, accompagnatore dall'Italia, quote da
3.550 euro. In Arabia Saudita Viaggi Levi organizza anche un tour di 8 giorni
dedicato al solo nord, con quote da 2.930 euro.
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