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Pubblicato il: 30/11/2009

"La Regione dà luce all’arte”, una mostra e proiezione opere

AgendaEventi: Milano > Dal 3 dicembre 2009

Il 3 dicembre, nell'ambito del progetto "La Regione dà luce all'arte" (una manifestazione che, fino ad aprile 2010, presenta una serie di esposizioni per scoprire e valorizzare l'immenso patrimonio artistico lombardo), prendono avvio tre eventi promossi da Regione Lombardia, in collaborazione con la Fondazione Stelline. Una mostra con 22 capolavori dell'arte rinascimentale e barocca (Giovanni Cariani, Moretto da Brescia, Romanino, Giovanni Battista Moroni, Camillo Procaccini, Fra' Galgario tra gli altri), aperta gratuitamente al Palazzo della Regione fino al 28 febbraio; proiezioni notturne dei quadri o di loro particolari sulla facciata del Pirelli; un Artbox, disponibile fino al 25 aprile, in cui godere un'opera alla volta, in uno spazio esclusivo: tra gli autori che saranno ospitati Antonello da Messina, Tiziano Vecellio, Francesco Hayez, Mario Sironi.

«La mostra -spiega il presidente Roberto Formigoni- vuole essere ed è soprattutto un atto di responsabilità, perché restituisce al pubblico godimento dei cittadini qualcosa di molto prezioso che ad essi appartiene, anche se molti non lo sanno. Si tratta infatti di una rassegna di opere appartenenti per lo più ad enti sanitari lombardi (molte delle quali poco conosciute). Oltre all'esposizione, una parte importante del progetto riguarda la proiezione su tutta la facciata del Pirelli delle opere o di loro particolari: uno spettacolo appunto di luce e di bellezza. Evidenziare poi nella grande dimensione una selezione di dipinti, rendendoli visibili a tutti, su una pubblica piazza fra le più frequentate della Lombardia, è un gesto di restituzione, ma è anche un invito a tutti coloro che vengono colpiti dalla suggestione delle proiezioni ad entrare nel grattacielo Pirelli, casa della Regione Lombardia, per incontrare a tu per tu questi capolavori del passato».

LA MOSTRA. Dal 3 dicembre 2009 al 28 febbraio 2010, la mostra "Dipinti lombardi dal Rinascimento al Barocco" (curata da Mina Gregori coadiuvata da un comitato scientifico composto da Marco Bona Castellotti, Pietro Petraroia, Alessandro Rovetta; direzione artistica e creativa di Piero Addis) propone 22 opere realizzate tra il Cinquecento e il Settecento, da autori quali Giovanni Cariani, Moretto da Brescia, Romanino, Giovanni Battista Moroni, Camillo Procaccini, Fra' Galgario ed altri, appartenenti al patrimonio delle Istituzioni Ospedaliere Lombarde. Tra le finalità dell'evento, quella di allargare l'interesse a importanti scrigni, finora ignorati, consentendone una più vasta conoscenza e valorizzazione.

Questi capolavori non provengono solo dal capoluogo lombardo, ma anche dalle province di Como, Bergamo, Brescia, Lodi, Varese, Pavia. Dall'Ospedale di Chiari (BS), ad esempio, arriva la Madonna in trono col Bambino e Santi del Moretto da Brescia. La pala, ora conservata nella chiesa dell'Ospedale di Orzinuovi, è databile tra il 1525 e il 1530 e corrisponde al periodo nel quale il pittore aveva raggiunto la sua maturità artistica. Vengono esposti altri due dipinti degli Spedali Civili di Brescia, come il San Rocco tra i Santi Cosma, Damiano, Nicola da Bari e Antonio abate, che fa conoscere aspetti meno noti di un giovane Moretto malinconico e la Madonna col Bambino, opera tarda del Romanino. Con questi lavori il gruppo dei dipinti del primo Cinquecento bresciano appartenenti a istituzioni ospedaliere lombarde assume una dimensione considerevole. A essi si affianca, sempre degli Spedali Civili di Brescia, anche il genere della natura morta, qui presentata in due versioni che appartengono al raro repertorio animalistico di Giorgio Duranti, un pittore bresciano che s'ispirava alla lezione di Borromaus Andreas Ruthart, maestro del barocco tedesco.

Dagli Ospedali Riuniti di Bergamo proviene invece, il Ritratto di Elisabetta Piavani Ghidotti di Fra' Galgario, visibile nella Galleria dell'Accademia Carrara, così come il Ritratto di anziano gentiluomo con veste rossa, uno dei capolavori di Giovan Battista Moroni, e la Schiavona di Giovanni Cariani, una tavola che situa questo forte e talvolta brutale pittore bergamasco nel proprio contesto, come portatore di una variante dei ben noti valori lombardi, e non già nel generico ambito veneziano entro il quale gli è stata assegnata una collocazione marginale. Esempi databili dal tardo Cinquecento al Settecento, provengono dai centri minori che gravitavano attorno al capoluogo lombardo. È questo il caso dell'Ospedale di Vigevano da cui proviene La Presentazione di Maria al tempio di Camillo Procaccini, o il Cristo crocifisso di ambito di Daniele Crespi, dall'Azienda Ospedaliera di Gallarate, o ancora i Quattro Evangelisti di Giuseppe Vermiglio, dall'Azienda Ospedaliera di Melegnano. Un altro pittore che si gioverà della verifica del patrimonio ospedaliero della Regione Lombardia è Carlo Francesco Nuvolone, qui con due opere: una replica proveniente dall'Azienda Sanitaria Locale di Como del Ritratto della famiglia del pittore, conservata nella Pinacoteca di Brera, e il Cefalo e Procri proveniente dall'Ospedale Maggiore di Milano.

Il percorso espositivo esplora anche il campo della ritrattistica che costituisce il nucleo principale e motivato delle collezioni ospedaliere. Dall'ospedale Fatebenefratelli di Milano arriva il ritratto della benefattrice Anna Cecilia Visconti, datato 1672, la cui attribuzione si colloca tra il Ceresa o il Cittadini, mentre dall'Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio giunge l'Autoritratto di Biagio Bellotti, eseguito nel 1784. La provocatoria immagine del pittore visibile frontalmente solo attraverso lo specchio racchiude in sé la persistente vocazione realistica della regione e quell'illusionismo di frontiera che ebbe nel Settecento altre notevoli manifestazioni in Lombardia. Ciascuno di questi capolavori è affiancato da schermi al plasma che sostituiscono le tradizionali didascalie. Attraverso di esse è possibile un'interazione col dipinto e un approfondimento storico-scientifico dello stesso, per venire a conoscenza del percorso creativo dell'artista, e ammirare i dettagli dell'opera.

LE PROIEZIONI. Dal 2 all'8 dicembre, dalle 18 a mezzanotte, il grattacielo Pirelli si illumina con i colori dei capolavori dell'arte lombarda, diventando un imponente schermo cinematografico sul quale scorre una serie di 30 proiezioni delle opere di maggior valore storico artistico presenti in mostra, con zoom su alcuni dei loro dettagli particolarmente significativi.

L'ARTBOX. Una seconda fase del progetto "La Regione dà luce all'arte" prevede l'installazione nell'Atrio Istituzionale del Grattacielo Pirelli, di un Artbox, uno spazio esclusivo e privilegiato nel quale vengono esposte, per la durata di circa un mese ciascuna, quattro opere rispettivamente di Antonello da Messina, Tiziano Vecellio, Francesco Hayez e Mario Sironi. La prima (dal 3 dicembre al 10 gennaio 2010) è il Ritratto della contessa Teresa Zumali Marsili con il figlio Giuseppe, realizzato da Francesco Hayez nel 1833 (conservato nei Musei Civici di Lodi, di proprietà della locale Azienda Ospedaliera) capolavoro del pittore e un documento del livello europeo raggiunto dalla ritrattistica italiana dell'Ottocento. Gli altri appuntamenti saranno con il San Benedetto - 1470 circa, di Antonello da Messina (dal 14 gennaio al 14 febbraio 2010), con il Ritratto di Giulio Romano, 1536 o 1538, di Tiziano Vecellio (dal 18 febbraio al 21 marzo 2010) e con il Ritratto di Carlo Carvaglio, 1932-1933, di Mario Sironi (dal 25 marzo al 25 aprile 2010).

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