Paesaggi
I paesaggi sono pronti.
Portano gioia e felicità
a ogni persona che passa di là.
I paesaggi sono unici
nella loro verità. Melody Aurora Sara
(9 anni)
“Arte in Padella” al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro
AziendeInformano: TVS
Ludovico Pratesi cura la seconda edizione dell'evento "Arte in Padella" che presso il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro dal 5 al 21 febbraio 2010 presenta le nuove opere realizzate sulle padelle TVS, sponsor del Museo, da Arienti, Nunzio, Pirri, Botto & Bruno, Favelli e Ruffo. Insieme a quelle di Bianchi, Paladino, Pistoletto, Spalletti e degli chef Bottura, Cedroni, Pierangelini e Uliassi. La mostra fa eco alla precedente presenza ad Arte Fiera 2009 a Bologna, quando quattro artisti avevano trasformato le padelle in oggetti interpretati attraverso un'immagine e quattro chef avevano giocato in maniera leggera e ironica sul loro principale contenuto: il cibo. Anche queste saranno presenti a Pesaro. Quest'anno il compito è stato affidato a sei artisti. Stefano Arienti trafora il fondo della padella con piccoli buchi fino a comporre l'immagine di un serpente, che ricorda le stampe orientali. Nunzio punta sulla dimensione ludica dell'arte e ripiega la padella su se stessa e la trasforma in una sorta di piccola barca metallica. Alfredo Pirri dipinge di bianco la superficie esterna e di una tinta rossa fluorescente l'interno, che emana una luce colorata. Appoggiata alla parete, la padella viene circondata da un alone luminoso. C'è spazio anche per chi preferisce "considerare la padella come un supporto per presentare immagini che hanno senso di per sé, senza relazionarsi alla sua alla sua funzione, ma come spazio per veicolare un messaggio". È così per Botto & Bruno, la coppia di artisti che costruisce alienanti paesaggi urbani periferici abitati da giovani senza volto ma portatori di una cultura alternativa e vitale, rappresentata dall'immagine stampata sul retro della padella. Ed è lo stesso procedimento utilizzato da Flavio Favelli, che riproduce l'emisfero nord di un mappamondo in bianco e nero, giocando sulla natura planetaria dell'oggetto. Nella padella Pietro Ruffo posiziona una carta geografica dell'emisfero australe, circondata dalle bandiere delle nazioni che si contendono l'Antartide (Cile, Argentina, Gran Bretagna, Australia), divorate a loro volta dalla sagoma ritagliata di un insetto che si ciba di carta. Un'affascinante analisi parallela di come lo scenario attuale influenzi tanto la capacità espressiva degli artisti, quanto la capacità di prodotto dell'Azienda. Che sembra aver scoperto l'(eco)sostenibile leggerezza dell'essere: antiaderente, in alluminio.
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