Venerdì 19 febbraio (fino al al 9 maggio, dal martedì alla domenica ore 10/19, ingresso libero) negli spazi espositivi della Sala Bolaffi di Torino (via Cavour 17) apre al pubblico "Torino sperimentale 1959-1969. Una storia della cronaca. Il sistema delle arti come avanguardia". Una mostra ideata e curata da Giorgina Bertolino e Francesca Pola per ricostruire, in una nuova prospettiva storica, un decennio cruciale per una città oggi riconosciuta come capitale dell'arte contemporanea in Italia.
Promossa e organizzata dalla Direzione Cultura, Turismo e Sport della Regione Piemonte, la mostra prevede 6 sezioni tematiche introdotte da 22 opere/simbolo. I lavori di Felice Casorati, Giulio Paolini, Carol Rama, Pinot Gallizio, Kazuo Shiraga, Georges Mathieu, Louise Nevelson, Lucio Fontana, Sandro De Alexandris, Aldo Mondino, Piero Gilardi, Ben Vautier, Emilio Scanavino, Michelangelo Pistoletto, Giorgio Griffa, Gianni Piacentino, Alighiero Boetti, Giuseppe Penone, Ugo Nespolo fungono da "indice" dei contenuti documentari (fotografie, testi, cataloghi d'arte, video, manifesti ...) che rappresentano il vero cuore dell'esposizione. "Torino Sperimentale 1959-1969" è articolata come mostra di consultazione, spazio di conoscenza e approfondimento di temi e protagonisti della cultura cittadina. «Una mostra perfettamente in linea con il nuovo taglio 'documentale' con cui vogliamo connotare le esposizioni curate dal nostro ente -spiega Gianni Oliva, Assessore alla Cultura della Regione Piemonte-. Ciò che viene presentato è il frutto di un intenso lavoro di ricerca e di riordino compiuto per oltre 11 mesi da un'équipe di storici e giovani ricercatori all'interno dei più importanti archivi pubblici e privati della città». Vero e proprio laboratorio interattivo, la mostra potrà essere visitata a diversi livelli: a partire dalle opere esposte fra gigantografie ambientali; attraverso un video che riassume i temi salienti del periodo o costruendo il proprio percorso individuale nel consultare speciali cassettiere colme di documenti, o virtualmente fra archivi di immagini (oltre 3.000) sfogliabili grazie a tecnologie touchscreen, guardando spezzoni di film d'epoca.
Il visitatore potrà rivivere le principali esperienze artistiche di quegli anni, ricostruendo il contesto culturale e sociale entro il quale la città stessa divenne un grande laboratorio creativo, trovando nell'arte il luogo aperto di un intenso dialogo interdisciplinare. Catalogo a cura di Giorgina Bertolino e Francesca Pola, pubblicato dall'Editore Bolaffi.
|