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Pubblicato il: 01/03/2010

Turismo 2009: una fotografia in "pillole"

Fatti&Personaggi: Osservatorio sul Turismo - Isnart

In questi giorni si parla molto di turismo. Una delle più attendibili fonti sui dati del turismo è l'Osservatorio sul Turismo. Riproponiamo una sintesi di alcune valutazioni sul comparto. Partendo dal comparto ricettivo alberghiero che, per contrastare le conseguenze della crisi economica, ha agito fortemente sulla leva dei prezzi diminuendoli del -8,8 per cento. Una politica che ha mantenuto alta la capacità di attrazione delle destinazioni italiane ma che ha inciso sul fatturato delle imprese. Nel corso dell'anno ha complessivamente tenuto il turismo internazionale. In merito alle strategie di commercializzazione, le imprese consolidano il ricorso ai circuiti dell'organizzato (comunque ancora esiguo), mentre rafforzano la presenza sul web (i turisti organizzati che prenotano on-line sono pari ad oltre il 41% contro il 36% registrato nel 2008).

LE VACANZE DEGLI ITALIANI

Nel 2009 gli italiani hanno svolto complessivamente 94,2 milioni di vacanze, di cui 71,7 milioni nelle destinazioni italiane e 22,5 milioni in quelle estere. La vacanza principale si è svolta nelle destinazioni balneari, italiane ed estere, nelle città d'arte (24,5%), soprattutto quelle oltre confine (42,6%) e nelle destinazioni italiane di montagna (17,1%). Tra le regioni che hanno catturato il maggior numero di turisti italiani in testa la Toscana, l'Emilia Romagna e il Trentino Alto Adige, mentre tra i Paesi esteri, come di consueto Francia, Spagna e Grecia ai primi posti. Seguite, quest'anno, dal Regno Unito, dalla Croazia e dagli Stati Uniti.
Le previsioni indicano che oltre 5,6 milioni di italiani hanno già deciso di effettuare una vacanza tra gennaio e aprile 2010, cui si aggiungono 9,3 milioni che probabilmente ne faranno una, portando le intenzioni di vacanza per questo periodo ad oltre 14,9 milioni, in netto aumento rispetto agli stessi mesi del 2009, quando le aspettative sui consumi erano fortemente influenzate dagli effetti e dalla percezione della crisi.
Oltre 7,2 milioni intendono rimanere in Italia, e quasi 5 milioni partiranno per l'estero, mentre in 792 mila (il 5,3%) faranno più vacanze e si recheranno in entrambe le destinazioni. Gli indecisi sono il 13%, pari a 1,9 milioni.
Per queste prossime vacanze gli italiani prevedono di spendere oltre 11,1 miliardi di euro. Di questo importo, 5,4 miliardi di euro resteranno in Italia con una previsione di spesa media pro-capite di 674,24 euro e oltre 5,7 miliardi di euro saranno dedicati alla vacanza all'estero, che mediamente si prevede costerà oltre 994 euro pro-capite.

COMPETITIVITA
'
Tra Italia, Francia, Spagna e Grecia, l'Italia è il primo Paese per consistenza del comparto alberghiero (2.202 mila posti letto) e il secondo Paese per numero totale di posti letto (circa 4.500 mila posti letto). Tra i quattro competitors a confronto, l'Italia è la seconda destinazione per arrivi negli alberghi (circa 77 milioni) dopo la Francia (99 milioni), ma la prima per presenze, che ammontano a poco meno di 252 milioni. Dalla distribuzione mensile delle presenze negli alberghi, l'Italia fa risaltare una stagionalità decisamente marcata, con picchi di utilizzazione lorda nei mesi centrali dell'estate (55,2% luglio, 61,4% agosto).


SODDISFAZIONE DEI TURISTI
La soddisfazione complessiva verso l'offerta turistica del nostro Paese è buona e leggermente maggiore tra gli stranieri; siamo però lontani da valori di eccellenza. I risultati migliori sono intorno ad 8 punti (su un massimo di dieci) e riguardano la qualità del mangiare e bere, la cortesia delle persone anche con riferimento all'accoglienza nelle strutture ricettive. La valutazione dell'offerta culturale e di intrattenimento e della qualità in termini di pulizia delle strutture e dei luoghi si attesta invece su valori tra 7,4 e 8.



SOSTENIBILITA' AMBIENTALE
Più di 8 imprese ricettive su 10 dichiarano di adottare nella loro gestione delle particolari attenzioni nei confronti dell'ambiente, con una distribuzione territoriale abbastanza omogenea. Dal punto di vista delle aree turistiche il mare e la montagna sono più ricche di imprese attente alla loro tutela.
I sistemi più adottati sono la raccolta differenziata dei rifiuti e quelli che consentono forme di risparmio energetico, con riflessi positivi anche sui costi gestionali delle strutture. Meno diffuse le azioni e gli interventi che richiedono un impegno maggiore e prolungato nel tempo, come ad esempio la sensibilizzazione e l'informazione del personale e della clientela, che coinvolgono circa la metà delle imprese, o quelle che comportano un investimento economico ed organizzativo più importante (come la gestione dell'acqua o l'utilizzo di fonti rinnovabili).



ACCESSIBILITA'

Meno diffusa è la presenza di azioni per favorire il soggiorno della clientela con esigenze speciali. In particolare, sono circa la metà le imprese ricettive che hanno attrezzato le proprie strutture dotandole nella maggior parte dei casi di accessi facilitati, oppure, di ascensori interni. 
il divario tra tipologie ricettive è piuttosto marcato a favore del comparto alberghiero, ma considerando le caratteristiche delle strutture complementari, non è banale che oltre il 40% sia accessibile.



TURISMO RESPONSABILE

L'analisi della conoscenza e sensibilità della domanda turistica italiana nei confronti del turismo responsabile mette in luce un basso livello di sensibilizzazione tra i viaggiatori, dovuto principalmente ad una carenza di informazioni e ad una bassa riconoscibilità e notorietà del prodotto: circa il 15% degli italiani ha partecipato almeno una volta ad un viaggio responsabile, scelto soprattutto perché consente di conoscere e rispettare la natura ed il patrimonio locale (99,7% dei viaggiatori responsabili), di avere contatti con la popolazione locale (92,5%) e di sentirsi in qualche modo "utile" al territorio visitato (80,3%).

(Fonte: Osservatorio sul Turismo - Isnart)

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