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Pubblicato il: 10/05/2010 Boom di B&B, un corso fa il punto della situazione

Fatti&Personaggi: Provincia Milano

B&B abbreviazione di "bed and breakfast", formula ricettiva, familiare quanto economica, nata nel nord Europa e che, giorno dopo giorno, è sempre un po' più milanese. E' per questo che, venerdì 7 maggio 2010, la Provincia di Milano ha organizzato un corso invitando chi ha già aperto e chi intende aprire un B&B. In questa occasione è stata presentata l'indagine condotta dall'ufficio statistica del settore Turismo della Provincia di Milano sui dati relativi alla presenza di B&B sul territorio. Dati che parlano chiaro: aumentano i turisti, soprattutto italiani, che scelgono di soggiornare in un B&B. Ad aprile a Milano e provincia sono 174 le strutture aperte contro le 163 registrate al 31 dicembre 2009 (24 nel 2005). Il 2009 si è chiuso inoltre con i seguenti dati: 323 camere (51 nel 2005) per 674 posti letto (101 nel 2005). Dopo Milano città, con 60 strutture, l'area che ne conta il maggior numero è il Rhodense e il nord Milano con 40 strutture (effetto Fiera), mentre il comune che registra la maggior "concentrazione" è quello di San Donato Milanese con nove B&B. Il dato più interessante è forse quello che dà l'idea dei margini di sviluppo, soprattutto in previsione dell'Expo 2015: a Roma per il Giubileo del 2000 ci fu un fiorire di B&B tant'è che a dicembre 2009 la capitale ne contava 1.965 (contro le 54 strutture del capoluogo lombardo) per 7.914 posti letto (contro i 216 letti di Milano città). Di fronte alle numerose richieste di privati che intendono intraprendere la strada dell'ospitalità alternativa, il settore Turismo della Provincia di Milano (alla quale le strutture si rivolgono per comunicare arrivi e presenze, aperture e cessazioni di attività) ha organizzato un corso gratuito. «L'apertura di un B&B, oltre a generare reddito per la famiglia che apre la sua casa all'accoglienza -ha dichiarato durante l'incontro Stefano Bolognini, assessore al Turismo della Provincia di Milano- contribuiscono ad attrarre persone sul territorio. Sono un'alternativa, per familiarità e costi, all'hotel, che potrebbero a portare a Milano e provincia qualche migliaio di turisti che altrimenti non verrebbero».   Nel corso della mattinata sono stati forniti consigli dal punto di vista fiscale e commerciale e date spiegazioni sui requisiti da possedere per aprire un B&B: per esempio, che per il luogo di accoglienza siano utilizzate case unifamiliari o unità condominiali che coincidano con l'abitazione di residenza, oppure che la struttura comprenda massimo 4 camere da letto e 12 posti letto (novità introdotta dalla Regione Lombardia all'inizio dell'anno, alzando il limite che in precedenza era fissato a 3 stanze e 6 posti letto). All'incontro sono intervenuti anche il coordinatore gruppo di lavoro Turismo Unione Province Lombarde e assessore al Trusimo della Provincia di Lecco, Fabio Dadati, il dirigente Direzione Giovani Sport Turismo della Regione Lombardia, Dario Sciunnach, Matteo Montebelli del Centro Studi Touring Club Italiano e Stefania Bordoni dell'Associazioni Barbarossa B&B nel Lodigiano. Hanno infine preso parola un commercialista che ha fornito alcune indicazioni in materia fiscale e due signore titolari di B&B nel milanese che hanno raccontato la loro esperienza.

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